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Vallini, Cristina. (2010) Freud, Jung e la prova etimologica. Studi Junghiani.  16(31), 69 - 91.

L’autrice esamina la diversa posizione di Freud e Jung riguardo all’utilizzo dei dati etimologici a disposizione all’inizio del ‘900. Dal confronto fra gli atteggiamenti dei due risulta per entrambi la convinzione che sia possibile riuscire a decifrare il geroglifico linguistico, interpretare il monosillabo aurorale, la “radice”, deposito dei significati più antichi. Freud utilizza i dati etimologici per confermare la propria idea sull’originario significato “opposto” delle parole primitive, e sul valore sessuale delle prime radici. Jung inquadra l’etimologia indeuropea nella sua teoria della creatività della Libido, trovando riscontri con i momenti chiave del suo pensiero già consapevolmente anti-freudiano.

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