o voce trattenuta, il gigante ribelle della mitologia greca cui si ispira questa rivista, è un’esperienza culturale che, come l’Etna, il vulcano sotto cui questo Titano soggiace, ci auguriamo possa trovare la sua espressione nella molteplicità creativa dei suoi figli.
![]() | Sulla scorta di quanto ci racconta il mito, si è pensato per questo di sintetizzare in un logo Enkelados a partire da quegli elementi grafici che ne caratterizzano l’ “esistenza”: il sangue di Urano, il vulcano dell’Etna, la sua attività sotterranea che produce lava e terremoto. La A e un ponte immaginario ma anche il vulcano, fucina e athanor di ciò che ribolle in ognuno di noi; il suo apostrofo rosso e goccia di sangue del Gigante e lava; la sua corsa, centrifuga e insieme centripeta, ad apostrofare le nostre tendenze alle centro-versioni ma in una contemporanea spinta verso l’alto. |
Si tratta di una rivista che raccoglie la voce di analisti del Mediterraneo, qui, in questi luoghi del Mistero, ove i silenzi del Mito e i fragori delle guerre potranno forse trasformarsi in struggenti rapsodie ad armonizzare differenze e placare intemperanze. Un mandala ideale che colga i mille nessi che si possono individuare in questo particolare “inconscio collettivo”.
È la possibilità di rappresentare un modello di integrazione ideale fra le culture più stridenti e variegate nelle terre di mezzo del Mare Nostrum, pabulum simbolico, veicolo di pace, sulla base di un denominatore comune che è la ricerca individuativa e il fare anima.
Non solo una rivista scientifica dunque Enkelados, ma anche un riferimento alla Weltanschauung junghiana in una prospettiva di crescita continua sul piano individuale e come costante confronto, costruttivo e fecondo sul piano esistenziale, sotto l’egida della più eletta dimensione etica, sapienziale, spirituale.